CASA DI CURA PRIVATA PIACENZA
CASA DI CURA PRIVATA SANT'ANTONINO
Le vene vericose o varici sono caratterizzate da una dilatazione anomala dei vasi associati a un alterato flusso del sangue che vi scorre all'interno. Nel nostro paese la frequenza di tale patologia è di circa il 30% con una prevalenza nel sesso femminile.
La causa principale dell'insorgenza di varici è da identificarsi nell'ereditarietà associata a fattori favorenti lo sviluppo della malattia varicosa quali la sedentarietà, rimanere fermi in piedi a lungo, aggravato da condizioni di temperature elevate (parrucchiere, stiratrici, etc.), l'aumento di peso, disturbi della deambulazione (camminare scorrettamente ad esempio per problemi ortopedici), gravidanze, terapie ormonali, ecc.
I disturbi all'inizio della malattia possono essere molto sfumati come edemi declivi (gonfiore) e senso di pesantezza più evidenti nelle ore pomeridiane, associati a sensazioni di caldo, prurito e crampi alle gambe.
Con il progredire della malattia (se non trattata adeguatamente), si possono avere disturbi più evidenti quali alterazioni cutanee (arrossamenti) più o meno importanti soprattutto alle gambe con comparsa di eczema (infiammazione della cute), erisipela (infezione della pelle), flebiti (infiammazione delle vene), tromboflebiti (infiammazione della vena e coagulazione del sangue al suo interno), sanguinamenti da rottura di varici, ulcere cutanee, ecc.
Esistono inoltre, seppur non frequenti, complicanze assai gravi quali l'embolia polmonare, spesso mortale.
Questa situazione si viene a verificare quando un coagulo all'interno della vena della gamba (trombo) si stacca dalla parete e viene portato dal flusso sanguigno fino ai polmoni dove può occludere una o più arterie del polmone pregiudicando anche in modo grave la vita del paziente.
Proprio in virtù della progressione della malattia, delle possibili complicanze e dei disturbi citati precedentemente, è opportuno trattare le varici prima che si rendano manifeste in modo eclatante.
Oltre alla tradizionale terapia conservativa e preventiva quali l'elastocompressione (calze elastiche) ed un corretto stile di vita (peso corporeo, camminate quotidiane, ecc.), quando sussiste l'indicazione alla terapia chirurgica, l'evoluzione scientifica e tecnologica ha consentito ai chirurghi di poter disporre di metodiche mini-invasive per la cura delle varici che hanno soppiantato le vecchie tecniche chirurgiche.
Da alcuni anni ormai quasi tutti gli interventi tradizionali di stripping delle safene (la vena viene sfilata dall'arto praticando tagli all'inguine e lungo la gamba previa anestesia generale o spinale) sono stati soppiantati (presso centri di riferimento) da un intervento eseguito con metodica mini-invasiva.
Il trattamento di termoablazione della safena con laser endovascolare consiste nell'introdurre nella vena una fibra ottica (senza praticare tagli ma attraverso un ago introdotto nella vena come se si eseguisse un prelievo di sangue). La fibra ottica viene fatta quindi scorrere lungo la safena mentre la punta eroga una luce laser capace di chiuderla (come se si trattasse di un saldatore). Il risultato è quello di avere una vena chiusa dall'interno nella quale non passa più il sangue, come se fosse stata estratta dalla gamba (come avviene nella chirurgia tradizionale). Nei mesi seguenti all'intervento la safena chiusa viene "riassorbita".